La mia scelta “Vegan”

Le domande che mi vengono poste ogni volta che che qualcuno apprende che sono vegana, sono tante. Per questo ho scelto di dedicare un post a quest’argomento e alla mia scelta veg!!!
Essere definiti vegani, spesso significa essere categorizzati, classificati e questo può creare talvolta un inconscio distacco tra gli individui… Essere definiti vegani significa entrare a far parte di una percezione di diversità… essere “definiti” è sbagliato per me!
Ho voluto fare questa breve premessa affinché venga chiarito subito il mio atteggiamento di totale serenità nei confronti di chi questa scelta non la condivide, perché è di una “scelta” di cui stiamo parlando e pertanto è assolutamente soggettiva!
Detto questo, la prima domanda che mi viene fatta, proprio la prima in assoluto è :” Cosa mangi?”
Prima di rispondere a questa voglio rispondere ad un’ altra domanda: “Perché sei vegana?”
Perché sono vegana. Sul web potete trovare una marea di definizioni del significato Vegano o Veganismo ma non sto qui a parlare di questo. Voglio essere sincera e descrivervi quello che sento. La mia scelta Vegana deriva da un “sentimento” vegano. Non so se si può dire sentimento vagano ma è ciò che meglio potrebbe descrivere la mia scelta! E un sentimento di amore nei confronti della terra in cui vivo e di tutti gli esseri che vi abitano. Quindi partiamo col chiarire subito che la scelta non è solo alimentare ma è un modo di vivere.
I miei genitori mi hanno insegnato tanti valori e tra questi c’è l’amore, nell’accezione più ampia del termine, e il rispetto altrui. Questi insegnamenti mi hanno fatto col tempo capire e maturare che non si può amare a metà e non si può rispettare a metà! Mi spiego meglio: non posso curare il mio giardino e calpestare i fiori nel giardino pubblico, se mi piacciono i fiori in teoria dovrebbero piacermi tutti i fiori, anche quelli che non crescono nel mio giardino! Se tengo sempre casa mia pulita non posso gettare le carte a terra per strada, sarebbe incoerente. Non posso amare pazzamente un cane e sapere che un povero vitellino viene ucciso ingiustamente e finisce sulle nostre tavole… se amo gli animali li amo…tutti!
Spero che questo non venga colto come provocazione, lo ripeto: Io rispetto tutti, anche chi non condivide mia scelta!
Ma torniamo a noi. Quante volte abbiamo letto sui libri di storia o magari visto da documentari in tv, di discriminazioni razziali, apartheid, olocausto. Parole che solo a nominarle ci fanno venire i brividi, ci fanno pensare a quanto male è stato fatto ingiustamente.
Questo genere di ingiustizia purtroppo accade ogni giorno nei confronti di alcune specie animali all’interno degli allevamenti intesivi delle industrie alimentari. Per non parlare dell’impatto ambientale che questi provocano.
A tal proposito vi riporto un pezzo un articolo che vi spiega quello di cui sto parlando :
Gli allevamenti intensivi vedono un dannoso impatto ambientale. Per produrre un solo chilogrammo di carne sono necessari fino a 2.000 o 3.000 litri d’acqua! L’impiego idrico negli allevamenti intensivi è destinato al consumo diretto da parte del bestiame, per la coltivazione dei mangimi e per l’allontanamento delle deiezioni dalle stalle.
Non solo spreco idrico, gli allevamenti intensivi minacciano di contaminare le riserve d’acqua con i loro liquami derivati proprio dall’uso massiccio dell’acqua per lo smaltimento delle deiezioni. L’inquinamento da nitrati, in Europa, è ormai un problema molto serio dovuto per almeno il 50 per cento alla presenza di allevamenti intensivi.
Le acque reflue prodotte da un allevamento intensivo sono altamente inquinanti -solo in Italia si producono oltre 10 milioni di tonnellate all’anno di reflui- soprattutto perché caratterizzate da una forte presenza di antibiotici, ormoni e metalli pesanti somministrati artificialmente agli animali, non ché di numerosi microrganismi patogeni e da un eccesso di sostanza organica. La difficoltà di gestione di questi liquami si tocca con mano in numerosi bacini idrografici dove molte specie vegetali e animali sono state portate alla morte, in particolare anfibi ma anche pesci e danni ai mammiferi marini.
Danni ambientali causati dagli allevamenti intensivi
Inquinamento idrico, causato dai liquami sversati nei bacini idrografici.
Piogge acide, causate dall’ammoniaca liberata nell’atmosfera dai liquami.
Eccessiva acidità del suolo e delle acque, causata dalle piogge acide.
Eutrofizzazione delle acque, lo sviluppo sregolato delle alghe in mare è dato dall’azoto contenuto nei liquami.
Danni ambientali indiretti dati dalla coltivazione massiccia dei mangimi:
-effetto serra.
-consumo del suolo.
-deforestazione.
-desertificazione.
https://www.ideegreen.it/allevamenti-intensivi-38559.html
E poi anche :
Secondo i dati della FAO del 2014, oltre 800 milioni di individui nel mondo, un sesto dell’umanità, soffrono la fame. Mentre queste persone non hanno cibo a sufficienza, un altro miliardo consuma carne in maniera smodata.
E’ questo il problema di fondo: lo squilibrio nella distribuzione delle risorse. L’attuale disponibilità di derrate alimentari potrebbe consentire a tutti gli abitanti del pianeta di assumere un numero sufficiente di calorie, proteine, e altri nutrienti necessari.
Le produzioni attuali di cereali e legumi sarebbero sufficienti a sfamare tutti, occorrerebbe solo consumare direttamente i vegetali, anziché usarli per nutrire gli animali, con un grave spreco (vedi la sezione Scelta ecologica per una discussione sul consumo di risorse nella produzione di carne), e ridistribuire le risorse in modo equo.
Il problema della ridistribuzione delle risorse non è causato soltanto dallo spreco dovuto allo smodato consumo di carne da parte dei paesi ricchi, è sicuramente più ampio, ma questi specifici sprechi vi contribuiscono in maniera significativa.
Nei paesi poveri sono state incentivate le produzioni di cereali destinate ad essere esportate e successivamente utilizzate come mangime per l’allevamento intensivo del bestiame, bestiame che si trasforma in tonnellate di carne e va a costituire la dieta squilibrata del Nord del mondo, dove l’emergenza sanitaria è ormai costituita dall’obesità e da tutte le malattie connesse alla sovralimentazione e all’eccessivo consumo di prodotti animali, mentre il Sud del mondo si vede sottrarre le proteine vegetali con cui potrebbe garantire la sopravvivenza ai suoi figli.
http://www.saicosamangi.info/sociale/
Per quanto riguarda le atrocità di questo sistema, bhè non saprei nemmeno da dove cominciare. Se la cosa desta il vostro interesse ed avete voglia di prendere consapevolezza di quanto viene sistematicamente omesso e celato basta fare una banale ricerca sul web.
Detto questo e riprendendo il discorso sulle ragioni della mia scelta posso aggiungere e concludere cosi:
IO CREDO CHE LA TERRA IN CUI VIVIAMO E’ LA NOSTRA CASA, CI NUTRE, CI RISCALDA, CI DA OSSIGENO E PER QUESTO VA AMATA E RISPETTATA. NOI NON SIAMO GLI UNICI ABITANTI DI QUESTA “CASA”, COME NOI CI SONO MILIONI DI ALTRE SPECIE VIVENTI CON CUI DOBBIAMO CONVIVERE, E COME DA BRAVI COINQUILINI BISOGNA RISPETTARSI.
Sin da bambina ho avuto una forte sensibilità nei confronti degli animali, li ho sempre amati e non sono mai riuscita a separare l’idea della fetta di carne (ad esempio) dall’essere vivente da cui derivava. Quindi il mio essere “eticamente vegana” è dentro di me da sempre!
Passiamo alla seconda domanda: “Cosa mangi”?
Cosa mangio. La risposta che do sempre è la seguente: PRATICAMENTE TUTTO!!! Io mangio tutto, tutto quello di cui ho bisogno. Tutto ciò che mi serve per nutrirmi si trova in natura. Non mi manca nulla!
Legumi (ceci, fagioli, soia, lenticchie, quinoa, lupini…. ecc ecc)
Cereali (riso, farro, orzo, miglio, bulgur, cous cous, ecc ecc)
Semi (lino, sesamo, chia, zucca…..ecc ecc)
Frutta (fresca e secca…un’infinità!!!)
Verdura ( millemila varietà!!!)
Pasta
Pizza
Latte Vegetale a colazione ( riso, mandorla, cocco, miglio, avena, nocciola… ecc ecc)
Marmellata
Biscotti
Dolci (tutti i dolci si possono “veganizzare”)
Yogurt (vegetali)
La maggior parte dei piatti della nostra tradizione culinaria…
…e molto altro ancora!!! Qui puoi vedere qualche ricetta!!!
Altre domande tipo sono:
“E le proteine dove le prendi?” a questo ho dedicato un post che puoi leggere qui
“Quando vai a cena fuori, cosa ordini?” Bhè dipende da quanto i camerieri e la cucina di un ristorante sono disposti ad accettare che a questo mondo ci sono persone con gusti alimentari e principi etici diversi. Mi spiego meglio: se ci pensate in ogni cucina di tutti i ristoranti ci sono ingredienti adatti ad una cucina vegana. Verdure: ci sono sicuramente; Pane: senz’altro; Patate: quante ne vuoi? Un barattolo di legumi precotti: cosa ti costa metterlo nella tua dispensa? Costa pochi centesimi ed ha una scadenza lunghissima!!! Bene con questi pochi semplici e sicuri ingredienti si possono preparare in maniera velocissima gustosissimi piatti vegan. Se a quanto si aggiunge la bravura e la predisposizione dello chef, allora il risultato è eccellente. Ma se si parte dal presupposto che un vegano può solo mangiare l’insalata allora cambiate ristorante!!!
Io ormai consco i ristoranti che hanno una maggiore apertura verso la cucina vegana, quindi sono un habitué di questi locali. Poi a Napoli esistono diversi ristoranti Vegani ( io vado spesso da Cavoli Nostri ). Molti locali oggi si stanno attrezzando con burger vegetali come alternativa alla carne! E poi non dimentichiamo che un buon panino con le verdure ed una porzione di patatine sono veganissime, se la comitiva decide per il pub!!! La Pizza??? La marinara, prima su tutte, e poi vai con la fantasia!!!
“Ma le fai le analisi…? e come ti risultano?” PERFETTE!!!
“Prendi integratori?” NO, non prendo integratori per sopperire a carenze, visto che non ce ne sono!!!
Spero che questo post vi sia piaciuto e soprattutto se avete voglia di chiedermi qualsiasi cosa sulla dieta vegana o se avete intenzione di avvicinarvi a questa scelta, scrivetemi nei commenti o non esitate a contattarmi, sarò lieta di darvi tutti i consigli che posso!
Questa scelta mi ha resa più felice, mi sento più in forma e forte e soprattutto in pace col mondo!